Approvata la proposta “legge sul clima”: zero emissioni di CO2 entro il 2050

Ha ricevuto l’approvazione della Commissione Europea, la proposta di legge sul clima che ha come ambizioso e necessario obiettivo quello di raggiungere le zero emissioni di CO2 entro il 2050 per i Paesi dell’UE.
L’impegno politico dell’Ue alla “neutralità climatica” arriva in questi giorni per sottolineare l’importanza strategica del sistema agricolo nel rispetto degli impegni che si è data la Commissione europea al fine del raggiungimento della riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2050.
Un traguardo che, come aveva già sottolineato la Commissione europea nella PAC 2021-2027, vede la necessità di minimizzare l’impiego delle energie tradizionali a favore delle energie rinnovabili e di ridurre l’uso di fitosanitari e fertilizzanti da sintesi chimica.

A tal riguardo, la Commissione ha avviato una “valutazione di impatto”, al fine di proporre nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2030. Tra le proposte vi è anche quella di aumentare i poteri della Commissione sull’aggiustamento della traiettoria di riduzione delle emissioni ogni cinque anni e per modificare i regolamenti europei sul clima.
Entro giugno 2021 la Commissione presenterà la revisione di numerose leggi. Ad essere interessata saranno:

  • la direttiva sull’Ets (il sistema di scambio delle emissioni)
  • il regolamento sullo sfruttamento della terra, sul cambio di destinazione d’uso del terreno e sulle foreste
  • la direttiva sulle energie rinnovabili
  • la direttiva sull’efficienza energetica+
  • gli standard delle emissioni di anidride carbonica per automobili e furgoni.

Inoltre, è stata avviata dalla Commissione una consultazione pubblica per un “patto sul clima”, col fine di coinvolgere Regioni, comunità locali, società civile, scuole, imprese e cittadini nel taglio delle emissioni.

Prima di diventare vincolante, la legge sul clima dovrà comunque essere esaminata dal Consiglio e dall’Europarlamento, mentre arrivano da più fronti le reazioni e le critiche. A cominciare da quelle della piccola attivista Greta Thunberg, intervenuta di fronte alla Commissione ambiente del Parlamento UE. Secondo lei si tratterebbe di una resa, perché la legge sul clima “manda un segnale che un’azione reale e sufficiente è in corso e invece non è così”.

Anche le organizzazioni ambientaliste hanno condiviso il suo giudizio, sottolineando l’urgenza di ridurre le emissioni di CO2 con obiettivi più sfidanti e ambiziosi, in un momento storico in cui non si può più aspettare.

L’Italia, insieme ad altri undici Paesi, ha intanto chiesto per iscritto alla Commissione di accorciare i tempi, e ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2030 o del 55% non più tardi di giugno, in modo tale da poter presentare questo piano al vertice Ue-Cina di settembre a Leipzig.

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