
La Commissione Europea ha adottato il nuovo Piano d’azione in materia di economia circolare che prevede per il prossimo decennio un raddoppio dell’utilizzo di materiali riciclati. Un piano che tra l’altro potrebbe far crescere il Pil dell’Ue di un ulteriore 0,5% entro il 2030 e creare circa 700mila nuovi posti di lavoro.
Con un tasso di circolarità europeo fermo però all’11,2% – per l’Italia si arriva al 17,7% – la Commissione Europea ha adottato il nuovo piano d’azione per sostenere l’obiettivo della neutralità climatica previsto dal Green deal entro il 2050.
L’utilizzo di materiali riciclati è infatti la sola strada per ridurre sensibilmente le emissioni di gas a effetto serra a livello globale, la perdita di biodiversità e lo stress idrico.
Il piano introduce una serie di misure legislative e non che dovranno concretizzarsi nei prossimi anni, al fine di preservare il nostro ambiente naturale e rafforzare la competitività della nostra economia, che deve sempre più propendere verso la circolarità.
Oggi solo l’11,2% delle risorse materiali utilizzate nell’Unione Europea proviene da prodotti riciclati e materiali di recupero e, anche se ci sono stati dei miglioramenti in questo senso in molti Paesi, tra cui l’Italia, la strada da percorrere è ancora lunga.
Il raddoppio della percentuale di utilizzo di materiali da recupero nel corso del prossimo decennio appare una vera e propria sfida, che comporta un’intensificazione delle azioni, a partire da alcuni comparti, come quello dell’ecodesign.
La proposta che la Commissione avanzerà sarà quella di un atto legislativo sulla strategia per i prodotti sostenibili, con l’obiettivo di garantire che i prodotti immessi sul mercato europeo siano progettati per durare più a lungo, nonché più facili da riutilizzare, riparare e riciclare.
Si cercherà, inoltre, di ridurre il più possibile i prodotti monouso e ci saranno misure anche sull’obsolescenza programmata e sulle informazioni da fornire al consumatore in materia di riparabilità e durabilità dei prodotti. Una serie di iniziative, dunque, per rendere le persone più consapevoli e maggiormente orientate verso scelte di acquisto più sostenibili.
Verrà introdotto, poi, entro il 2021, un vero e proprio “diritto alla riparazione”, oltre ad un modello armonizzato a livello Ue per la raccolta differenziata dei rifiuti.
Un importante focus sarà dedicato alla necessità di ridurre a monte la produzione di rifiuti, al riciclo, alla raccolta differenziata, con l’introduzione di misure che aumenteranno il ricorso agli appalti pubblici verdi e obiettivi o criteri minimi obbligatori in materia.
Il piano prevede, inoltre, per i settori come quello degli imballaggi, dei materiali da costruzione e dei veicoli, nuove disposizioni vincolanti relative al contenuto di plastica riciclata nei prodotti. Non solo: tutti gli imballaggi immessi sul mercato dell’Unione Europea saranno riutilizzabili o riciclabili.