Pacchetto economia circolare: come cambieranno le norme in materia di rifiuti.

Come cambieranno le norme in materia di rifiuti nell’immediato futuro? A dare risposta sono il Parlamento e il Consiglio dell’Unione Europea che, dopo il difficile ciclo di negoziazioni delle scorse settimane, hanno approvato in seduta plenaria, il Pacchetto Economia Circolare da applicare entro il 2035.
Alcuni obiettivi del documento sono stati rivisti al ribasso e alcuni concetti sono stati limati, ma in sostanza il Pacchetto si compone di sei differenti direttive:

  1. Rifiuti
  2. Discariche
  3. Imballaggi
  4. Veicoli a fine vita
  5. Pile e Accumulatori a fine vita
  6. RAEE (rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici)

I nuovi obiettivi per il riciclo, giuridicamente vincolanti, e le buone pratiche di gestione dei rifiuti, fissano scadenze prestabilite e armonizzando per la prima volta gli sforzi nazionali verso target condivisi.

Il documento ha il merito di fissare per la prima volta nei confronti degli Stati membri l’obbligo di seguire un quadro legislativo univoco e condiviso. Un piano ambizioso, con dei paletti chiari e inequivocabili.
Dopo un lavoro di 3 anni, inizia per l’Europa una sfida importantissima: fare dei rifiuti non più un costo per i cittadini ma un valore per l’economia.

Gli obiettivi del nuovo Pacchetto Economia circolare.

Secondo le nuove norme in materia, il ricorso alla discarica dovrà essere portato al di sotto del 10 per cento entro il 2035. Nello stesso tempo, viene introdotto l’obbligo di riciclare almeno il 55 per cento dei rifiuti urbani domestici e commerciali entro il 2025, mentre per i materiali da imballaggio, il 70% di questi rifiuti dovrà essere destinato al riciclo entro il 2030, con distinzioni ulteriori per i singoli materiali.

I rifiuti nella raccolta differenziata del Pacchetto dell’economia circolare.

Viene introdotta per la prima volta in una direttiva anche la raccolta differenziata per le seguenti tipologie di rifiuti:

  • tessili (obbligatoria dal 2025)
  • umido e i rifiuti organici (entro il 2023)
  • rifiuti pericolosi domestici (vernici, pesticidi, oli e solventi entro il 2022)

Riduzione degli sprechi alimentari del 30% entro il 2015 e del 50% entro il 2050: questi gli obiettivi per gli Stati membri, che dovranno pertanto incentivare la raccolta dei prodotti invenduti e la loro ridistribuzione in condizioni di sicurezza. Non solo: il contenuto del pacchetto porta ad una ulteriore riflessione sul miglioramento della consapevolezza dei consumatori in merito al significato dei termini “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro”.

Nuove opportunità di lavoro con l’economia circolare.

Incentivare l’economia circolare avrà un risvolto anche dal punto di vista dell’occupazione, con la possibilità di portare allo sblocco di 50.000 nuovi posti di lavoro in tutta Europa nel settore della gestione dei rifiuti organici.
Nel frattempo l’Italia pensa a come muoversi per l’attuazione del pacchetto, dando il via ad una serie di iniziative per la promozione del riciclo e per l’attuazione di politiche di incentivazione dell’intera filiera, soprattutto dei prodotti della trasformazione del biowaste.

Uno degli obiettivi previsti dall’accordo, infatti, è quello, dal 2023, della raccolta differenziata dei rifiuti di materiali organici da avviare al compostaggio e una riduzione fino alla metà degli sprechi alimentari lungo la catena di produzione, distribuzione e consumo.

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