
I rifiuti urbani prodotti in Italia nel 2019 sono circa 30 milioni di tonnellate, in lieve calo rispetto al 2018 (-0,3%). Aumenta invece la raccolta differenziata nel 2019: +3,1 punti rispetto al 2018, raggiungendo il 61,3% della produzione nazionale.
La raccolta differenziata passa quindi da circa 17,5 milioni di tonnellate a 18,5 milioni di tonnellate.
È quanto emerge dall’analisi del Rapporto Rifiuti Urbani 2020 di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente), che fotografa la situazione del nostro Paese nel 2019 per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani.
Raccolta differenziata
L’obiettivo nazionale del 65% di raccolta differenziata che il nostro Paese avrebbe dovuto raggiungere entro il 31 dicembre 2012 appare ora più vicino. Anche il sud per la prima volta sembra recuperare i ritardi accumulati negli ultimi anni, con una media incoraggiante che supera il 50% e che conferma il trend di crescita, con un aumento della percentuale di 4,5 punti.
La metà dei rifiuti viene inviata agli impianti di recupero di materia, toccando una quota di riciclaggio pari al 53,3%. Tuttavia circa il 20% dei materiali raccolti in forma differenziata non viene riciclato, a causa spesso della presenza di frazioni estranee conferite impropriamente o di materiali non ancora riciclabili, come le plastiche.
Discarica e inceneritori
Il 21% dei rifiuti finisce ancora in discarica, per un totale di 6,3 milioni di tonnellate: un volume che è diminuito del 58,2% rispetto a un decennio fa, quando raggiungeva i 15 milioni di tonnellate, e del 3,3% rispetto al 2018.
Oltre 5,5 tonnellate di rifiuti (cioè il 18%) vengono incenerite dai 37 impianti operativi in Italia, una percentuale leggermente in crescita rispetto all’anno scorso.
Rifiuti organici
L’organico si conferma la frazione più raccolta in Italia con il 39,5% rispetto al totale, anche se il 2019 fa registrare un aumento del 3,1%, più contenuto rispetto a quello del precedente biennio (+6,9% tra il 2017 e 2018).
Digestione anaerobica
Secondo il rapporto, la digestione anaerobica sta assumendo una funzione sempre più importante nel trattamento delle frazioni organiche, proprio per la possibilità di abbinare al recupero di materia la produzione di energia attraverso la formazione di biogas.
Nonostante la situazione sia migliorata nel 2019, la capacità impiantistica in Italia è ancora insufficiente e ci sono carenze strutturali legate al trattamento delle frazioni organiche della raccolta differenziata.
L’evoluzione di Tersan Puglia
Guardando al futuro, Tersan Puglia ha avviato, da oltre un anno, Tersan 3, il piano di sviluppo per adeguare i processi di produzione alle tecnologie più moderne. Il progetto, già in fase avanzata, prevede la realizzazione di un biodigestore anaerobico che si affiancherà al compostaggio aerobico. Gli obiettivi sono incrementare la qualità dei biofertilizzanti e produrre biometano, utilizzando solo la parte liquida proveniente dal processo di trattamento delle biomasse.
Grazie anche al contributo di Tersan Puglia sarà possibile, in futuro, ottimizzare il ciclo dei rifiuti, favorire l’economia circolare e ridurre il fenomeno dell’esportazione dei rifiuti, generando benefici per i cittadini, l’ambiente e l’economia.