Congresso Nazionale Uva da Tavola: positivi i risultati della ricerca sull’uso del Bio Vegetal

Si è tenuto lo scorso 31 gennaio il 23° Congresso Nazionale Uva da Tavola, durante il quale sono stati presentati i risultati dei primi due anni di studio per valutare gli effetti dell’uso dell’ammendante compostato misto il Bio Vegetal, prodotto da Tersan Puglia.
La ricerca è stata svolta in Agro di Casamassima (BA) su un vigneto di uva da tavola cultivar Italia dell’azienda agricola Racemus, diretta dal dott. Luigi Tarricone, ricercatore del Crea-Ve (Centro di ricerca in viticoltura ed enologia) in collaborazione con ricercatori del Cra Rps – Centro di Ricerca per lo Studio delle relazioni fra pianta e suolo.

“L’apporto costante di un ammendate compostato misto è una delle soluzioni migliori per dotare il suolo di uno stock di carbonio organico necessario a mantenerne la fertilità”, sono state le dichiarazioni del dott. Luigi Tarricone, che ha illustrato i risultati della ricerca.

Lo studio ha fatto emergere l’importanza di un approccio alla viticoltura di qualità che tenga conto non solo dello stato di salute della pianta ma anche di quello del suolo, sottolineando l’esigenza di recuperare una concezione della fertilità del suolo non meramente chimica ma biologica.

Lo stesso Tarricone ha aggiunto che la presenza di una considerevole quantità di microrganismi è fondamentale per le interazioni suolo-apparato radicale e che “solo mantenendo in equilibrio il suolo in tutti i suoi elementi, anche gli interventi sulla pianta potranno avere effetto”.

La sperimentazione, ancora in corso, ha visto testare l’efficacia del Bio Vegetal in quanto fertilizzante completamente naturale ricco di microrganismi,  e sta riguardando nello specifico la caratterizzazione del microclima della chioma, la valutazione dello stato nutrizionale fogliare e dello stato fisiologico delle viti, gli aspetti quali-quantitativi delle produzioni ottenute e la valutazione delle variazioni del microbioma tellurico nel suolo a seguito dei diversi trattamenti.

A due anni dall’inizio della ricerca, e con un anno ancora davanti di sperimentazione, i risultati stanno facendo emergere un miglioramento sostanziale dello stato di salute del terreno, a partire dalla stessa struttura, che ha registrato un aumento della ritenzione idrica e della lavorabilità del suolo.
Non solo: la ricerca ha già registrato anche un aumento della flora batterica e fungina positiva nel terreno, una maggiore capacità di assorbire gli elementi nutritivi, una riduzione dei fenomeni negativi collegati alla stanchezza del terreno, con effetto soppressivo nei confronti dei funghi patogeni tellurici e una rigenerazione della fertilità e dei microrganismi.

La pianta ha dimostrato una maggiore resilienza e resistenza alle malattie, con il conseguente raggiungimento dell’obiettivo di un buon equilibrio vegeto-produttivo.

Anche il frutto ha avuto, a seguito dell’utilizzo del Bio Vegetal, un miglioramento delle caratteristiche carpometriche della vite, con un aumento del peso e delle dimensione del grappolo e  della colorazione, un miglioramento della resistenza al distacco, della elasticità, masticabilità, coesione e resistenza allo schiacciamento dell’acino.

 

 

 

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