Trattamento dei rifiuti: il Rapporto della Banca Mondiale sul riciclo.

Arriva come una “mannaia dal cielo”, il Rapporto della Banca Mondiale sul riciclo. Si chiama What a Waste 2.0: Un’istantanea globale della gestione dei rifiuti solidi fino al 2050, e ha evidenziato alcuni aspetti preoccupanti:

  1. sono oltre il 90% i rifiuti dichiaratamente messi in discarica o bruciati nei paesi poveri
  2. sono i bisognosi e i vulnerabili a essere colpiti in modo sproporzionato da raccolta e trattamento rifiuti scarsi e inefficienti
  3. nei paesi a basso reddito si raccoglie circa il 48% dei rifiuti nelle città
  4. solo il 26% nelle aree rurali
  5. solo il 4% del totale raccolto viene riciclato

Complessivamente, il 13,5% dei rifiuti globali viene riciclato e il 5,5% è compostato. Il Rapporto della Banca Mondiale, in oltre 200 pagine, mostra i dati dal 2012 al 2017, provenienti da 217 Paesi e 367 città.

Secondo il nuovo Rapporto, se non si avviano al più presto adeguate politiche di gestione dei rifiuti, di riciclo e di economia circolare che coinvolgano tutti i Paesi, nel 2050 la produzione globale di rifiuti arriverà a 3,14 miliardi di tonnellate, circa il 70% dell’attuale.

La situazione è molto drammatica. Il rischio di catastrofi, la contaminazione degli oceani del mondo, l’intasamento dei corsi d’acqua, le inondazioni e, di conseguenza, le malattie, sono un duro colpo per lo sviluppo economico e sociale dei Paesi e per la vita in generale.

Rifiuti non smaltiti o scarsamente smaltiti hanno impatti significativi sulla salute e sull’ambiente, con costi nettamente superiori al costo di sviluppo e gestione dei rifiuti semplici e adeguati.

Dalla Banca Mondiale arriva l’avvertimento sulla situazione globale e l’invito a investire su intelligenti sistemi di raccolta, per evitare nel giro di breve tempo risultati devastanti e pericolosi in termini di rifiuti, inquinamento e danni alla salute dell’umanità. Non solo. La Banca mondiale sottolinea i vantaggi di una migliore raccolta e riciclaggio dei rifiuti, come motore di riscatto economico e sociale proprio nei paesi poveri. Un esempio è dato dalle Filippine dove, gli investimenti su sistemi di raccolta migliorati e sulla gestione dei rifiuti stanno contribuendo a ridurre l’inquinamento marino, in particolare nella baia di Manila oltre al rischio alluvioni.

La sostenibilità nella gestione dei rifiuti: la chiave di svolta per il pianeta.

Dal Rapporto della Banca Mondiale arriva l’invito ai Governi ad intraprendere azioni urgenti per affrontare la gestione dei rifiuti sia per la salute dei loro cittadini che per quella del Pianeta. La parola chiave è “sostenibilità“.
La sostenibilità è un aspetto importantissimo nella gestione dei rifiuti. Spesso purtroppo è ignorata, con la motivazione che una gestione sostenibile comporta alti costi per le società.

Tuttavia, i conseguenti costi per la salute dei cittadini e dell’ambiente spesso si rivelano di gran lunga maggiori. Ben si comprende, quindi, come un investimento su una gestione accurata ed intelligente dei rifiuti porterebbe, a lungo termine, ad un risparmio economico notevole, oltre che ad un miglioramento della qualità della vita globale.

In quest’ottica assume un ruolo fondamentale l’avvio di una economia sempre più circolare, in cui tutti i prodotti sono progettati per durare a lungo e per essere riutilizzati e riciclati. Questo non solo avrebbe come conseguenza un notevole risparmio economico, ma attiverebbe anche una crescita economica efficiente, riducendo al minimo l’impatto ambientale e dando vita ad un nuovo mercato.

Sempre nell’ambito dell’economia circolare, il recupero di rifiuti organici dalla raccolta differenziata costituirebbe, tramite il compostaggio, una preziosa fonte di fertilizzante naturale per l’agricoltura.

Le soluzioni contenute nel Rapporto della Banca Mondiale.

Tra le soluzioni avanzate nel Rapporto, da attivare subito, si segnalano:

  • il sostegno finanziario ai Paesi in via di sviluppo per l’implementazione di sistemi di gestione dei rifiuti;
  • il supporto ai principali Paesi produttori di rifiuti per ridurre il consumo delle plastiche, con l’avvio di programmi di riduzione e riciclaggio;
  • la riduzione degli sprechi alimentari, attraverso l’educazione e l’informazione, nonché con la gestione adeguata  di prodotti organici e il coordinamento di programmi specifici di gestione dei rifiuti alimentari.
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