
È di questi giorni la notizia dell’accordo provvisorio raggiunto dalle istituzioni dell’Unione Europea sulle nuove norme riguardanti le discariche e la raccolta differenziata.L’accordo prevede un ‘pacchetto rifiuti’ che fissa limiti vincolanti a livello europeo per quanto riguarda la raccolta differenziata su rifiuti urbani e da imballaggio.
Il limite temporale per il conferimento in discarica è previsto per il 2025, 2030 e 2035 e, mentre si attende l’ok finale che spetterà al Consiglio e alla plenaria dell’Europarlamento del 2018, si riflette anche sulla metodologia comune da utilizzare per il calcolo dei progressi compiuti e sui requisiti per la raccolta differenziata previsti dall’accordo, molto più severi rispetto al passato.
Sono inoltre stati introdotti requisiti minimi per la responsabilità estesa del produttore.
Cosa prevede l’accordo.
L’accordo Ue prevede che entro il 2035 i rifiuti urbani conferiti in discarica non dovranno superare il 10% del totale e che la percentuale del riciclo dovrà arrivare al 65% grazie a tre target progressivi previsti nel 2025, 2030 e 2035.
Traguardi ambiziosi riguardano gli imballaggi che, secondo le ultime novità in materia, dovranno essere riciclabili per il 55% entro il 2030.
I limiti non lasciano scampo: tranne una flessibilità di 5 anni per gli Stati in ritardo, dal 2025 la responsabilità sarà estesa al produttore.
Un accordo importante, quello raggiunto dall’Unione Europea che, attraverso l’introduzione di misure di riduzione dei rifiuti alimentari e di ampliamento degli obblighi di raccolta differenziata per gli Stati membri, estesi ora anche a rifiuti organici, tessili e pericolosi, come le vernici ad esempio, compie un altro passo in avanti sul tema della gerarchia e prevenzione dei rifiuti, del riutilizzo e del riciclo.
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