Uso di ammendanti e sovesci: i risultati in agronomia.

Sono stati pubblicati sullo speciale di agronomia “L’Informatore agrario”, i risultati ottenuti sulle colture di lattuga e zucchino dall’utilizzo degli ammendanti in sinergia con la tecnica dei sovesci.
In un articolo a firma di A. Persiani, R. Scazzarriello, A. Fiore, F. Montemurro e M. Diacono, si possono osservare gli studi effettuati, le modalità di ricerca e gli effetti ottenuti.
Nel pezzo si spiega come, durante la prima parte del secolo scorso, l’applicazione del letame e l’adozione della tecnica del sovescio erano ritenute pratiche agricole tradizionali, ampiamente diffuse negli ambienti mediterranei. Ma con “rivoluzione verde”, l’introduzione di fertilizzanti di sintesi e pesticidi ha presto soppiantato queste pratiche per dare posto a nuovi scenari di produzione agricola, caratterizzati, da effetti estremamente negativi sul piano dell’inquinamento ambientale e del cibo.

L’impiego spropositato di input chimici nel processo produttivo ha determinato infatti enormi emissioni di gas climalteranti e la migrazione di queste sostanze di sintesi dall’agroecosistema verso altri ecosistemi, come per esempio l’acqua, inquinandoli.

Gli effetti dell’intensificazione agricola oggi.

L’intensificazione agricola ha lentamente portato a conseguenze negative. Tra queste:

  • aumento dell’erosione dei suoli
  • perdita di nutrienti
  • riduzione della biodiversità
  • riduzione della fertilità dei suoli
  • riduzione del contenuto di sostanza organica dei suoli coltivati (il cui livello è cruciale per la fertilità nel lungo periodo)
  • inquinamento delle falde acquifere
  • insalubrità dei cibi

Verso una nuova sensibilità generale.

Per fortuna, negli ultimi anni, sono molto cresciuti l’interesse e la sensibilità dei consumatori e dell’opinione pubblica verso l’acquisto di prodotti agroalimentari ottenuti con metodi produttivi che salvaguardano le colture e le risorse ambientali.
Concetti quali economia circolare, economia verde, riutilizzo degli scarti agricoli e agroindustriali, sono sempre più radicati e promossi all’interno di tutti i Paesi membri dell’Unione europea.

Gli ammendanti: i fertilizzanti organici.

Grazie allo studio delle diverse tipologie di fertilizzanti classificati come ammendanti, ottenuti cioè da materiali organici di scarto, è stato possibile introdurre in coltura degli strumenti validi, al fine di migliorare la fertilità del suolo senza danneggiare gli agroecosistemi.
Un ammendante organico è qualsiasi materiale organico (come compost, concimi animali, residui colturali) che viene incorporato nel terreno o applicato in superficie per migliorarne le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, facilitando la crescita delle piante.

I benefici agronomici e ambientali degli ammendanti.

Gli ammendanti presentano benefici sia agronomici che ambientali.
I primi sono:

  1. Aumento dello stock di carbonio del suolo;
  2. Elevato pool di elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio, ecc.) che vengono rilasciati nel suolo;
  3. Incremento della stabilità degli aggregati e miglioramento della struttura del suolo;
  4. Aumento della capacità di ritenzione idrica, preservando il suolo dall’erosione;
  5. Miglior sviluppo radicale;
  6. Attività microbica stimolata.

Tra i benefici ambientali, si elencano:

  1. L’impiego di materie prime che derivano dal recupero di matrici organiche destinate allo smaltimento in discarica;
  2. Riduzione dell’impiego di energia per il trasporto, che spesso avviene su gomma, dai luoghi di produzione alle discariche;
  3. Elevato contenuto di sostanza organica stabilizzata che, distribuita nei terreni, genera un progressivo accumulo di carbonio nel suolo, con diminuzione dell’effetto serra.

La sperimentazione degli ammendanti in provincia di Matera.

Presso l’azienda sperimentale Campo 7 di Metaponto, a Matera, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria testa da tempo le modalità di utilizzazione, le dinamiche di cessione di nutrienti e le performance agronomiche su colture ortive di diverse tipologie di ammendanti organici derivanti da sottoprodotti agricoli e agroindustriali.
È stato predisposto il campo sperimentale su zucchino e lattuga, distribuendo il materiale organico per il 70% del fabbisogno delle due colture, circa un mese prima della semina delle colture da sovescio, nell’autunno del 2016, mentre il restante 30% è stato distribuito prima del trapianto dello zucchino (inizio maggio 2017).
Il sinergico impiego degli ammendanti organici e delle tecniche dei sovesci ha fatto registrare buoni risultati produttivi.

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Le dinamiche di mineralizzazione.

I risultati dello studio – si legge nell’articolo – “tendono a evidenziare che, dopo la distribuzione degli ammendanti, le dinamiche di rilascio dei nutrienti sono complesse e dipendono da molteplici fattori sia intrinseci alle caratteristiche degli ammendanti stessi sia dipendenti da condizioni pedoclimatiche, tempi e modalità di applicazione”. Questo significa che “l’utilizzo di ammendanti per la nutrizione nei sistemi colturali è molto più sofisticato rispetto all’utilizzo di fertilizzanti di sintesi, che hanno composizioni note e rilasciano i nutrienti in modo prevedibile. È necessario, quindi, che gli agricoltori e i tecnici intervengano con competenza per comprendere quali siano le dinamiche di mineralizzazione degli ammendanti al fine di sincronizzare al meglio il rilascio di nutrienti e le esigenze nutrizionali delle colture”.

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